LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo proposto da Rosanna Varoli
L’uomo che non parla con gli altri

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
L’uomo che non parla con gli altri


Il mondo è una bestemmia così grande
che se la dici la bocca si strappa.
Perciò sto sempre zitto, e se parlo
parlo con me che almeno mi capisco,
e mi do torto e ragione; al banco,
tra i miei compagni vili e rumorosi,
dove mi accosto io si forma il vuoto.
Io mando giù il mio sorso e vi ignoro,
uomini retti, decenti, assennati,
tagliati a esatta misura del mondo,
e come il mondo ignoranti e feroci,
ma la cui bocca non dice bestemmie.
Ascoltatemi voi - si fa per dire -
ora ascoltate quello che non dico:
credo nell’estinzione della carne,
nella pienezza del male, nel nulla
che è ancora meno nulla della vita.
Io la chiamo Entropia, ma voi potete
chiamarla solitudine, alcolismo,
abiti puzzolenti e rotti, tanto
che ne capite voi di certe cose
in questa orribile taverna dove stiamo.
Ma i miei occhi hanno visto la lepre
abbeverarsi al sole del mattino
nei prati oltre il canale della Brea,
ho avuto la mia parte di bellezza
ed è miracolo già sufficiente;
la luce inganna i miei occhi e io credo
a tutto ciò che non riesco a vedere,
io credo solo a ciò che non esiste.
Per questo non ho ancora un nome adatto,
magari sulla strada verso casa
ne trovo uno adeguato, ma che importa,
se anche lo trovo mica ve lo dico,
io mi capisco pure senza nomi
e senza tante balle, e poi comunque
che ne sapete voi di queste cose.
Finisco il mio bicchiere e me ne vado.
Buona serata a voi che rimanete,
non perdo tempo con gente che esiste.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.